L’edificio esistente

Si tratta di una costruzione unifamiliare costruita verso la metà degli anni sessanta, figurativamente non qualificata e con un sistema strutturale e uno schema distributivo organizzati in modo casuale. Malgrado alcune lesioni si presenta in uno stato di conservazione relativamente buono. E’ costruita con muratura in mattoni, con intonacatura civile, solai in laterocemento, struttura del tetto in legno e manto di copertura in tegole di cotto. Strani arrotondamenti e ingiustificate seghettature della muratura d’ambito, una serie di inagibili poggioli curvi con ringhiere in ferro di modesta qualità, corpi aggiunti costruiti con forme e materiale eterogenei, un parziale rivestimento in trachite dalla improbabile texture, costituiscono elementi che danno un carattere insolito e ridondante alla costruzione.

L’edificio, realizzato su un terreno in pendenza, è costituito da un piano terra che interessa solo parzialmente il sedime dei piani superiori, forse per difficoltà di escavazione della parte a monte, da un primo piano riservato alla zona giorno e da un secondo piano dove si trova la zona notte.

Il progetto

Il progetto risponde fondamentalmente a tre esigenze:

1 - frazionamento dell’immobile in due unità abitative autonome;

2 - contenimento delle modifiche strutturali nella parte esistente;

3 - riqualificazione formale dell’edificio.

E’ stato attribuito ad un appartamento, il più piccolo, parte del piano terra ad uso magazzini e deposito attrezzi e tutto il primo piano per la zona giorno e notte. L’appartamento più grande invece è articolato su tre piani: a piano terra si trovano il garage e il magazzino, al secondo piano é sistemata la zona notte e al terzo piano, nella prevista soprelevazione, la zona giorno. L’ingresso, comune ad entrambe le unità, avviene da nord ovest, in prossimità della scala. Per riorganizzare la funzionalità e il distributivo degli appartamenti, sono previste nella parte esistente opere di modesta entità, quali lo spostamento di tramezze, piccole modifiche di alcune aperture nelle murature portanti, il rifacimento di parte dei pavimenti, la costruzione di nuovi servizi igienici, mentre nella soprelevazione sono concentrate le opere di maggior impegno strutturale. Quest’ultima é realizzata demolendo il soffitto del secondo piano e la copertura attuali e sostituendoli con un nuovo solaio in laterocemento ed un terzo piano con copertura in lamiera di rame. Per ottenere una pulizia formale dell’immagine esterna del fabbricato, si è prevista la rimozione dei numerosi e ridondanti elementi architettonici di modesta qualità quali i poggioli, le inferriate in ferro, la struttura in c.a. del pergolato, la ricomposizione dei volumi addossati ai piani terra e primo, ora disposti casualmente, il ridimensionamento e, ove possibile, l’allineamento della forometria esistente e l’omogeneizzazione di tutto il volume con un uniforme intonaco bianco. Per dare autonomia espressiva alla soprelevazione, si é staccato decisamente il terzo piano dal sottostante volume con il taglio del serramento a nastro che corre tutt’intorno ed appoggiato la copertura su delle colonnine binate in acciaio a loro volta appoggiate sul prolungamento delle murature d’ambito sottostanti. Questo piano occupa solo parte della pianta dell’edificio, consentendo al soggiorno ivi collocato di prolungarsi all’esterno con delle ampie terrazze che interessano la parte eccedente del sedime.

Il taglio delle finestre a nastro consente da qui la più ampia vista, a nord verso i Colli Euganei, a sud verso il centro abitato e ad ovest sulle mura del Castello, particolarmente suggestive da questa posizione.

Prima dell'intervento

Dopo l'intervento

Prima dell'intervento

Dopo l'intervento